Benvenuti al numero 100 di Orazio Food Experience. In realtà sarebbe il numero 101, perché ho iniziato dal numero 0. Era il primo marzo del 2020, una domenica mattina, circa una settimana prima del primo lockdown (iniziato il 9 marzo). Iniziava così: “Benvenuti al numero zero di Orazio Food Experience. E’ un esperimento, per adesso in forma di newsletter, che cercherò di far uscire una volta alla settimana. Conterrà le mie esperienze di cibo e vino a casa e fuori.” Da allora non ho cambiato quasi nulla. Il formato è rimasto quasi identico: editoriale, videoricetta, ricetta, ristorante e vino. Perfino giorno e ora di uscita non sono cambiati. Se non per qualche settimana saltata durante le vacanze di agosto e durante il periodo natalizio per 101 settimane alle otto della domenica mattina ho fatto uscire questa newsletter. Il suo obiettivo iniziale era per la verità quello di pubblicizzare le videoricette che in contemporanea avevo iniziato a produrre e pubblicare su YouTube (una alla settimana, la domenica mattina qualche minuto prima della newsletter) e gli articoli della sezione vino di Passione Gourmet (di cui sono responsabile). L’idea era che almeno una parte di chi avesse aperto la newsletter avrebbe anche guardato il video e letto l’articolo linkato (forse erano obiettivi un po’ modesti, senza stress). Oggi gli iscritti alla newsletter sono circa 1.000, quelli al canale YouTube circa 9.000 (al ritmo di crescita attuale saranno circa 10.000 appena dopo Pasqua), e tra qualche giorno dovrei superare 1 milione di visualizzazioni da quando il canale è stato aperto. A oggi la Costata di manzo in padella e la Passata di pomodoro fatta in casa hanno superato le 50.000 visualizzazioni. La Coda di rospo al cartoccio ci sta arrivando, e altri come la Bisque di gamberi, anche se recenti, arriveranno lì presto. Nel frattempo mi sono regalato un nuovo logo. Vi piace?
I prossimi progetti? Con la fine delle restrizioni vorrei tanto tornare a condurre eventi in presenza, come degustazioni e masterclass dedicate ai miei vini preferiti: vi terrò aggiornati. Con Passione Gourmet oltre a occuparmi di vini cercherò anche di recensire qualche ristorante. A breve, a rinsaldare la mia collaborazione con We Wealth, dovrebbe uscire una guida sull’investimento in vino che sto curando. Infine, sto lavorando per proporvi un videocorso dedicato alla cucina a bassa temperatura. Nel frattempo l’esperimento della newsletter continua!
Oggi la mia videoricetta è dedicata al petto d’anatra cucinato con la tecnica della bassa temperatura sottovuoto. Inoltre propongo un piatto vegetariano, le mezze maniche con asparagi da Passione Pasta.
Questo numero contiene:
La videoricetta: Petto d’anatra a bassa temperatura sottovuoto
La ricetta della settimana: Mezze maniche con asparagi
Il ristorante della settimana: Dessert Bar, Milano
Il vino della settimana: Bolgheri
Se vi viene voglia di acquistare qualcuno degli attrezzi di cucina che uso nelle videoricette, trovate i link ad Amazon nella descrizione dei video sulla pagina YouTube (cliccate “Mostra altro”, perché la lista sta in fondo).
Se vi hanno inoltrato questa newsletter e volete iscrivervi, c’è un comodo pulsante rosso qui sotto:
Se siete già iscritti, la mia newsletter vi piace e volete condividerla con un amico buongustaio o un’amica buongustaia, fatelo qui:
La videoricetta: Petto d’anatra a bassa temperatura sottovuoto
Avevo già presentato una ricetta con il petto d’anatra cucinato in modo tradizionale e laccato con una salsa all’arancia. Ho provato a cucinarlo usando la tecnica della bassa temperatura a 63,5 gradi, quindi con una cottura tra media e ben cotta, anche se io la preferisco al sangue. Volevo dimostrare che con la cottura a bassa temperatura non si corre il rischio di far diventare la carne gommosa o stopposa. Il risultato è stato di una carne cucinata perfettamente che al taglio e all’assaggio è risultata tenerissima e succosa. Buona visione!
La ricetta della settimana: Mezze maniche con asparagi
Adoro gli asparagi da soli, con l’uovo, nel risotto e con la pasta. Oggi propongo una pasta corta, le mezze maniche, da condire con asparagi, uova e pecorino. Una delizia che ho trovato sul sito di Passione Gourmet dedicato alla pasta. Buon appetito! Mezze maniche con asparagi
Dessert Bar, Milano
Siamo a Milano, all’inizio di via Crocefisso, una traversa di Corso Italia. Qui troviamo Dessert Bar, aperto all’inizio del 2020 da Federico Rottigni, classe 1990, pasticciere con ottima esperienza (formazione con Ernst Knam, Villa Crespi, Palazzo Parigi, Hotel Gallia, poi Norvegia prima al Lysebu Hotel in mezzo alla foresta e poi al Bristol di Oslo, per poi tornare a Milano), e tante idee. Il locale ha un look moderno ed elegante. Ci sono alcuni tavolini, anche se penso che la migliore esperienza sia al bancone. L’idea di un ristorante che serve più che altro dolci, almeno in Italia, è nuova. Dal mercoledì al venerdì dalle 19.00 è disponibile il menu alla carta. Sabato e domenica c’è invece Insomnia, “una Dining Experience unica. Solo undici, gli ospiti che una volta entrati e chiusa la tenda alle loro spalle, si troveranno catapultati in una dimensione senza spazio né tempo” (ma davvero? Questo almeno promette il sito del locale). Avendo trovato sempre pieno per l’esperienza Insomnia (se si vuole andare di sabato conviene prenotare con qualche settimana di anticipo) ho provato il menù alla carta dei giorni feriali. Tra gli snacks, tutti attraenti e “salati”, notevole il Dirty water dog, un hot dog condito benissimo e il Bao, panino al vapore ripieno di spalla di maiale stracotta, salsa BBQ coreana, cipolla in agrodolce. Tra i dolci ho provato il Flower shower (differenti consistenze di lampone, rosa, litchi e fiori), l’Old T (Tabacco cristallizzato, cioccolato al latte, rotelle di liquirizia, vaniglia e olive nere) e la Banana split (Mini banana fondente, cremoso alla banana, gelato ai popcorn e caramello al burro salato). Tutti ottimi e poi non così dolci: tutti molto profumati e con un bel contrasto tra dolce, mai stucchevole, e salato: Attento e molto personalizzato il servizio, almeno quando stai al bancone. Mi sono affidato al bartender per i cocktail (ne ho presi due, uno per il salato e uno per il dolce) e non me ne sono pentito. Tornerò per Insomnia! Dessert Bar
Bolgheri
Bolgheri, almeno oggi, è sinonimo di grandi vini rossi. Si tratta di vini che negli anni ‘80 (con Sassicaia già negli anni ‘70) hanno rivoluzionato il settore sia per l’adozione di vitigni internazionali (merlot, cabernet franc, cabernet sauvignon, petit verdot e syrah), sia per l’uso delle barrique. Il termine Supertuscans, se pur riferito anche ad altri vini della Toscana, è sicuramente nato pensando a loro. Tra i vari episodi di Gourmaniac, il podcasst di Passione Gourmet, ce ne sono alcuni che ho avuto il piacere di curare e registrare io, dedicati alla storia dei grandi vini italiani. Uno di questi è proprio dedicato ai vini di Bolgheri. Ecco il link a un podcast da non perdere: Bolgheri
Buona Domenica!