Benvenuti al numero 61 di Orazio Food Experience. Confermo che la campagna vaccinale prosegue come stabilito, almeno in Lombardia. Tanto che è arrivato anche il mio turno. Non ho nemmeno fatto coda. Mi sono presentato all’ora stabilita e in una mezz’oretta tutto fatto. Nessun effetto collaterale. Ora aspetto la seconda dose. Così potrò perfino viaggiare liberamente. Prenotatevi e fate il vaccino. Sarà meglio per tutti.
Qualche settimana fa avevo girato un paio di video sugli hamburger. Uno l’ho anche pubblicato. Come faccio sempre prima di pubblicare una ricetta, provo diverse modalità di preparazione per capire qual è l’alternativa migliore in termini di ingredienti e cotture. Con l’hamburger, che non preparo spesso, ho fatto una miriade di tentativi – come dimostrano il sovrappeso di questi giorni e l’incremento del mio tasso di colesterolo. Tra le prove fatte, confesso di aver provato anche un hamburger vegetariano. Ho selezionato in un negozio specializzato uno dei prodotti più diffusi e con la migliore reputazione, il “Beyond Burger” della californiana Beyond Meat. E’ un prodotto che si acquista congelato. L’aspetto è in tutto e per tutto simile a un hamburger di carne, anche se il prodotto scongelato ha un odore, da crudo, molto più penetrante di un hamburger di carne. L’ho cucinato allo stesso modo di come ho cucinato nel mio video gli hamburger di carne: secondo me si ottiene un risultato migliore anche rispetto alle istruzioni scritte sulla confezione, con una rosolatura da 1 minuto, 1 minuto e mezzo per parte e 5/6 minuti in forno a 190 gradi, prima di metterlo sul "bun” abbrustolito. Ho aggiunto maionese aromatizzata alla senape, cipolla caramellata, fettine di cetriolino sottaceto, fetta di formaggio fondente, foglia di lattuga, e fettina di pomodoro. Prima di confezionare il panino ho anche ritagliato un triangolino per assaggiare com’era il sapore dell’hamburger senza condimenti. Devo riconoscere che il profumo, che non mi aveva entusiasmato da crudo, da cotto era molto più gradevole e in tutto simile a quello tipico dell’hamburger di carne. Al naso dava persino la sensazione di essere “più succoso”. Ma la sorpresa è stata il sapore. Devo proprio ammettere che se non avessi saputo che stavo mangiando un hamburger a base di verdure (proteine di piselli, olio di canola, olio di cocco, aromi non meglio identificati, metilcellulosa, fecola di patate, estratto di mela, rosso di barbabietola, maltodestrine, estratto di melograno, sale, cloruro di potassio, succo di limone concentrato, aceto di mais, polvere di carota e lecitina di girasole), avrei sicuramente pensato di mangiare della carne. Tra l’altro particolarmente succulenta. Farò ulteriori approfondimenti e magari un test cieco con qualche amico per capire se non ho preso un abbaglio. Per adesso rimane la sorpresa. PS: il produttore, Beyond Meat, azienda di Los Angeles fondata nel 2009, è quotato al Nasdaq. Nel 2020 ha fatturato poco più di 400 milioni di dollari. Oggi la sua capitalizzazione di mercato è di 6,6 miliardi. Miliardi!
Ma veniamo alle ricette. Oggi la videoricetta è dedicata a un piatto di pesce semplicissimo: filetti di sgombro gratinati con patate sottili al forno. Inoltre propongo una ricetta vegana trovata sul sito del Cucchiaio d’Argento: la crema di asparagi.
Questo numero contiene:
La videoricetta: Filetti di sgombro gratinati con patate sottili al forno
La ricetta della settimana: Crema di asparagi
Il ristorante della settimana: Volemose Bene, Milano
Il vino della settimana: Venissa, la rinascita del vino veneziano
Se vi viene voglia di acquistare via Amazon qualcuno degli attrezzi di cucina che uso nelle videoricette, per favore cercate di farlo attraverso i link che trovate nella descrizione dei video sulla pagina YouTube (cliccate “Mostra altro”, perché la lista sta in fondo).
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La videoricetta: Filetti di sgombro gratinati con patate sottili al forno
Lo sgombro è un pesce azzurro molto diffuso nel Mediterraneo. E’ apprezzato per il sapore intenso, per i suoi valori nutrizionali (è naturalmente ricco di Omega-3) oltre che per il basso costo. Pulirlo è molto semplice, è un pesce che non ha squame quindi è necessario solo privarlo delle viscere e delle pinne. Lo propongo in una ricetta molto semplice e gustosa: i filetti gratinati serviti con fette sottili di patate al forno. E’ una ricetta semplice e gustosa. Basta sfilettare gli sgombri (lo può fare il pescivendolo, ma è molto semplice farlo da soli facendo aderire la lama del coltello alla lisca centrale). Così facendo si recidono le lische molto tenere che stanno nell’area dello stomaco che, per evitare fastidi, conviene eliminare prima di cucinarlo. Consiglio di tagliare ogni filetto a metà seguendo la linea delle lische e liberarsene. A me piace marinare i filetti di sgombro completamente privati delle lische in una vinaigrette di olio e limone per poi cucinarli al forno ricoperti di pangrattato aromatizzato con prezzemolo e salvia e servirli con patate affettate sottili e cucinate al forno insieme ai filetti. La videoricetta mostra tutti i passaggi per eseguire alla perfezione questa facile preparazione. Buona visione!
La ricetta della settimana: Crema di asparagi
La crema di asparagi è un piatto vegano sano, facile da preparare e appetitoso. Con l’aggiunta di una granella di mandorle tostate che dà croccantezza, una girata di pepe e un filo di olio EVO questa ricetta che ho trovato sul sito del Cucchiaio d’Argento diventa veramente sfiziosa : Crema di asparagi
Il ristorante della settimana: Volemose Bene Ostaria Romana, Milano
Volemose Bene Ostaria Romana ha aperto in via Vespucci al posto del Petit Bistro. Il patron è sempre Luca Guelfi. Si tratta di un’insegna già nota in città, presente in via Moscova da una decina d’anni, un locale sempre pieno. Questo non sembra essere da meno. Il format è lo stesso. Cucina autentica romana: Puntarelle, Cicoria ripassata, Broccolo romanesco strascicato, Carciofo romano, Porchetta d’Ariccia, Tonnarelli cacio e pepe, Spaghetti a’ carbonara, Mezze maniche a’ gricia, Straccetti coi carciofi, Frittura de paranza… Ci sono stato a pranzo, un’ottantina di sedie all’aperto, tutte occupate, con qualcuno in coda ad aspettare il suo turno. Vorrà pur dire qualcosa. I camerieri hanno il soprannome ricamato sul retro della maglietta. Mi ha servito Er Duca. Quando gli ho chiesto come mai Er Duca, mi ha detto: è perché me so’ rimasti du’ capelli! Il servizio è simpatico, senza fronzoli, non senza qualche sbavatura, ma ci passi sopra. Il clima è proprio quello della trattoria romana. Incuriosito dalla carta dei vini che ha interessanti etichette del Lazio, mi è stato detto detto di rivolgermi a Er Ciccio (er capo), il gestore. Viaggiano tutti a mille. Posto perfetto per un pasto veloce e abbondante, se sei con amici o con colleghi, se hai bisogno di staccare un attimo o di levarti una sfizio di cucina romanesca. Ottimo rapporto qualità-prezzo! Non sarà un posto supergourmet, ma io ci ritorno!
Il vino della settimana: Venissa, la rinascita del vino veneziano
Non è facile produrre vino nella laguna veneziana. Il terreno salato rende difficile, anzi eroica la coltivazione della vite. Eppure qualcuno lo faceva, almeno fino al 1966, quando ci fu la devastante acqua alta nota come Acqua Granda. Per due giorni la laguna rimase completamente sommersa: l'acqua salata bruciò gran parte delle piante e la tradizione agricola andò quasi definitivamente perduta tanto che per oltre 40 anni non si è più prodotto vino in laguna. Ma all’inizio del nuovo millennio succede qualcosa. “Nel 2000 l'uomo d'affari francese Michel Thoulouze si innamora dell'isola di Sant'Erasmo e porta avanti un progetto per la produzione di un vino bianco, Orto di Venezia, che ha visto la luce nel 2006. Nel 2002 Gianluca Bisol avvia un'operazione di recupero del vitigno tradizionalmente coltivato nella laguna, la dorona veneziana, nel 2010 inizia la produzione del Venissa”. Sono parole tratte da un articolo che ho pubblicato sulla rivista finanziaria We Wealth:” Venissa, la rinascita del vino veneziano.
Buona Domenica!
Orazio