Benvenuti al numero 76 di Orazio Food Experience. Sono uno di quelli a cui piacciono gli spinaci: che siano saltati in padella con un filo d’olio o sbollentati e passati al burro, o che siano semplicemente parte di una frittata, di un ripieno o usati per rendere verde la pasta fresca, ne sono un buon estimatore e consumatore. E poi come molti sono cresciuto con il mito di Braccio di Ferro, e la corroborante idea che “gli spinaci contengono ferro” me li ha fatti spesso preferire ad altre verdure. Potete immaginare quanto ci sia rimasto male (e ho paura che capiterà lo stesso ai pochi che dovessero scoprirlo oggi leggendo queste parole) quando alcuni anni fa, leggendo un articolo su una rivista gastronomica, ho scoperto che questa del ferro è una delle tante bufale che circolano in campo alimentare. La rivista scientifica British Medical Journal nel 1981 pubblicò infatti un articolo intitolato “Fake!”, scritto dall’ematologo Terence John Hamblin, secondo il quale la storia del ferro negli spinaci, che resiste ancora fra la gente, è una vera e propria propria fake news. Secondo la sua versione dei fatti, a fine ‘800, negli Stati Uniti, uno scienziato tedesco, Erik von Wolff, fece un errore madornale, spostando una virgola (29,… mg per 100 grammi invece di 2,9 mg) alterando così di un ordine di grandezza la quantità di ferro presente negli spinaci. Apparentemente l’errore fu ripetuto qualche anno dopo, nel 1892, da un altro studioso, Gustav von Bunge. Nonostante la cosa sia stata scoperta alcuni anni dopo, la tabella compilata originariamente da Wolff non venne mai modificata nella “letteratura medica” e quindi la nozione pseudoscientifica che gli spinaci contenessero elevate quantità di ferro è persistita nella coscienza popolare fino ai nostri giorni. Per farla breve, per quanto sembri che anche la storia raccontata da Hamblin contenga alcuni elementi di fantasia e abbia essa stessa alcuni connotati da fake news, è dimostrato che gli spinaci contengano solo un minimo quantitativo di ferro - non più di quanto ne contenga la lattuga - e che, ironia della sorte, non sia nemmeno facile farlo assimilare al nostro organismo a meno che gli spinaci non siano cotti o accompagnati dall’assunzione di vitamina C. E come la mettiamo con quelli che come me sono divoratori di spinaci? Ok, lasciamo stare il ferro, ma si sappia che gli spinaci fanno bene, anche se per altri motivi: sono ricchi di vitamine (fra cui l'acido folico) e contengono minerali come potassio, zinco, fosforo e calcio. Inoltre sono una buona fonte di ottimi antiossidanti come i carotenoidi (fra i carotenoidi presenti negli spinaci c'è anche la luteina, sostanza preziosa per la salute degli occhi e della vista) e di clorofilla, sostanza che migliora la circolazione sanguigna, rigenera le cellule aumentando l'apporto di ossigeno e fornisce energia: tiè! Stasera polpettone con ripieno di spinaci!
Oggi la mia videoricetta è dedicata a uno street food tipico della Sicilia: gli arancini o arancine (a seconda che si sia a Catania o a Palermo). Inoltre propongo un salutare e gustoso piatto unico, l’insalata di cavolfiore, che ho trovato sul sito del Cucchiaio d’Argento.
Il mio canale YouTube Orazio Food Experience ha superato i 5000 iscritti. Approfitto per ringraziarvi, visto che i lettori di questa newsletter sono tra i più assidui frequentatori del canale.
Questo numero contiene:
La videoricetta: Arancini di riso alla siciliana
La ricetta della settimana: Insalata di cavolfiore
Il ristorante della settimana: Langosteria, Milano
5.000 iscritti al canale YouTube Orazio Food Experience (video)
Il vino della settimana: L’Oltrepò pavese, terra di grandi Pinot Neri
Se vi viene voglia di acquistare qualcuno degli attrezzi di cucina che uso nelle videoricette, trovate i link ad Amazon nella descrizione dei video sulla pagina YouTube (cliccate “Mostra altro”, perché la lista sta in fondo).
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La videoricetta: Arancini di riso alla siciliana
Arancine a Palermo, arancini a Catania. Secondo me va bene sia al maschile che al femminile. L’Accademia della Crusca intervenuta nella diatriba avrebbe preferito la versione femminile. Arancio è l’albero, arancia è il frutto: poiché il nome deriverebbe dalla forma del frutto, sarebbe più consono l’uso del femminile. Però anche il maschile sarebbe accettabile. Io seguirei l’uso e la tradizione e lascerei le cose come stanno: Arancine a Palermo, arancini a Catania. E’ uno street food eccezionale. Incredibilmente versatile anche perché consente numerosi tipi di ripieno. Nel video ho proposto forse il ripieno più tradizionale, il ragù con piselli e caciocavallo, e uno molto popolare, ovvero prosciutto cotto e mozzarella. Ho cercato di mostrare tutti i passaggi: preparazione del riso allo zafferano, forma dell’arancino (sferico e a punta), farcitura, passaggio nella pastella, impanatura, frittura. Se si preparano tanti arancini consiglio di friggere solo quelli che si mangiano subito. Quelli che avanzano possono essere conservati in frigorifero. Vanno immersi nella pastella e impanati solo poco prima della frittura. Buona visione!
La ricetta della settimana: Insalata di cavolfiore
Veloce e facile da preparare, l’insalata di cavolfiore, a base di cime di cavolfiore al vapore e tonno in scatola, è un piatto saporito e sfizioso, che può fare da secondo o da piatto unico. Ho trovato la ricetta sul sito Cucchiaio d’Argento. Da provare. Buon appetito! Insalata di cavolfiore
Il ristorante della settimana: Langosteria, Milano
Siamo a Milano, in via Savona. Fondato nel 2007 da Enrico Buonocore, la Langosteria si è affermata da subito come uno dei migliori ristoranti di pesce della città. Un successo imprenditoriale seguito nel 2012 dall’apertura di Langosteria Bistrot, nel 2016 di Langosteria Cafè, nel 2017 di Langosteria a Paraggi, in Liguria, e dall’apertura avvenuta all’inizio di settembre 2021 di Langosteria a Parigi, in partnership con Cheval Blanc (gruppo LVMH). Se a Milano cerchi un posto dove si mangia ottimo pesce, perfetto per ogni occasione, dall’ambiente originale ed elegante, la Langosteria non delude: illuminazione tenue e soffusa, un ampio bancone di crudo che ti accoglie con il messaggio subliminale che da noi si mangia pesce fresco, un lungo corridoio che congiunge diverse piccole sale, divanetti in velluto bordeaux con grandi cuscini, soffitto con le travi a vista e scaffali arredati sono tutti elementi che creano una atmosfera piacevole e rilassante. Il menu è ampio con materie prime che rappresentano il meglio dei mari di tutto il mondo. Spettacolare la lista dei crudi che include ostriche Fines de claire, Gillardeau, Sélection D’Or, Belon 00, Tarbouriech, king crab, scampi reali, tartufi, mandorle, bulots… senza contare che la cucina dello chef Domenico Magistri offre tartare, toast, catalane, zuppette, primi piatti e prodotti del mare in varie cotture prelibati e caratterizzati da materia prima eccellente. Imponente la carta dei vini, curata dalla bravissima Valentina Bertini, che include grandi etichette italiane e francesi, proposta in sala dal sommelier Jacopo Tosi, sempre sul pezzo con discrezione e competenza. Consiglio di prenotare con anticipo. Ne vale la pena! Langosteria
5.000 iscritti al canale YouTube Orazio Food Experience (video)
Il mio canale YouTube Orazio Food Experience ha superato i 5.000 iscritti, le 500.000 visualizzazioni e le 40.000 ore di visione. E’ un buon risultato visto che ho iniziato da poco. Ho fatto un video per ringraziare chi mi segue: tra i più assidui ci siete proprio voi che leggete questa newsletter. Grazie!
Il vino della settimana: L'Oltrepò Pavese, terra di grandi pinot neri
A due passi da Milano, dei 13.500 ettari vitati nella vasta area a Sud del capoluogo, circa 3mila sono dedicati al Pinot Nero. La storia inizia nel 1850, quando il Conte Augusto Carlo Giorgi di Vistarino pianta le prime barbatelle importate dalla Borgogna, gettando le basi per la sua diffusione nel territorio lombardo. E’ qui che nasce il Pernice Conte Vistarino, un eccellente Pinot Nero, che ho assaggiato e commentato in un articolo pubblicato nella sezione Pleasure Assets della rivista We Wealth: L'Oltrepò Pavese, terra di grandi pinot neri
Buona Domenica!