Benvenuti al numero 221 di Orazio Food Experience. Un particolare benvenuto a chi si è iscritto nell’ultima settimana!
Sono in Georgia per una sessione di tre giorni di degustazione con il Grand Jury Européen e fino a qualche minuto fa non ero sicuro di uscire con la newsletter, ma fortunatamente mi sbagliavo. Ho dovuto però svegliarmi e spedire il tutto a un’ora antidiluviana. Può essere che mi sia scappato qualche typo di troppo.
Oggi parliamo di tartufi. Con l’arrivo dell’autunno il richiamo del tartufo bianco pregiato si fa irresistibile. Il profumo inconfondibile e il gusto unico di questo "diamante della terra" trovano la loro perfetta espressione su un piatto di tagliolini, su un uovo fritto o nelle ricette tradizionali che ne esaltano le caratteristiche.
Ma cosa possiamo aspettarci dalla stagione 2024? La buona notizia è che, contrariamente agli anni precedenti, il nemico numero uno del tartufo, la siccità, non è stato un problema. Le abbondanti piogge che hanno caratterizzato il 2024, soprattutto in Piemonte e nelle Marche, fanno sperare in un'ottima annata.
Una stagione promettente grazie al clima favorevole
In Piemonte, l'Ente Turismo Langhe Monferrato Roero ha dichiarato che le piogge abbondanti fanno sperare in una raccolta generosa e di alta qualità. Anche nelle Marche, regione altrettanto rinomata per la raccolta del tartufo bianco, i tartufai sono ottimisti grazie alle piogge cadute nei mesi cruciali di maggio, giugno e metà agosto.
Per quanto riguarda i prezzi, è ancora presto per fare previsioni definitive. Le prime quotazioni superano i 300 euro per etto e potranno variare a seconda degli esiti dei primi raccolti.
Un calendario di raccolta aggiornato
Novità importante di quest'anno è lo slittamento del calendario di raccolta. La stagione di cerca e raccolta del tartufo bianco d'Alba, per la prima volta, è stata posticipata al 1° ottobre, proseguendo fino al 31 gennaio. Questo cambiamento è stato accolto favorevolmente dagli esperti del settore, in quanto permetterà di garantire ai consumatori una qualità ancora più elevata, adattandosi ai cambiamenti climatici. Anche nelle Marche il calendario è stato allineato a queste nuove disposizioni. La raccolta partirà dal 1° ottobre e si concluderà il 15 gennaio.
Le principali fiere del tartufo bianco del 2024
Per gli appassionati del tartufo, l'autunno è anche il momento ideale per partecipare a fiere ed eventi dedicati. Ecco alcune date da segnare in agenda:
94ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba: dal 12 ottobre all'8 dicembre 2024, con il taglio del nastro il giorno 11 ottobre.
Mostra Mercato del Tartufo di Apecchio: dal 4 al 6 ottobre 2024, giunta alla sua 42ª edizione.
59ª Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna: il 26-27 ottobre, 1-3 e 9-10 novembre 2024. Magari non tutti lo danno, ma Acqualagna è riconosciuta come il più grande giacimento tartufigeno d’Italia e con due terzi della produzione italiana continua a detenere il primato nella vendita del tartufo bianco.
61ª Fiera del Tartufo di Sant’Angelo in Vado: dal 12 ottobre al 3 novembre 2024, con spettacoli, ristorazione e mercati dedicati al prezioso tubero.
Conclusione
Con una stagione che promette di essere ricca di tartufi bianchi di qualità, grazie a condizioni climatiche favorevoli e un calendario di raccolta aggiornato, il 2024 si preannuncia come un'annata da ricordare per gli amanti della “trifola”. Non resta che prepararsi a gustare il meglio della stagione, magari con un viaggio nei luoghi simbolo del tartufo.
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Questo numero contiene:
La videoricetta: Straccetti di pollo e funghi
Il ristorante della settimana: L’Olivo, Capri
Il vino della settimana: San Salvatore 1988 Jioì Extreme
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La videoricetta: Straccetti di pollo e funghi
La videoricetta di oggi è un piatto semplice e salutare a base di funghi: gli straccetti ai funghi. Un modo intelligente e gustoso per preparare il petto di pollo (e non solo il petto), facile da preparare, è quello di ridurlo a straccetti e rosolarlo. E’ una preparazione e che si presta a tanti abbinamenti, tra cui quello con i funghi trifolati è un classico. Propongo la ricetta senza infarinare gli straccetti e senza condimenti tipo la panna. E’ un piatto da provare. Buona visione!
Il ristorante della settimana: L’Olivo, Capri
Siamo Capri, in particolare ad Anacapri, in Via Capodimonte 14, all’interno del lussuoso albergo Jumeirah Capri Palace. Non è il solo ristorante del gruppo a Capri: ci sono anche il rinomato Riccio Restaurant & Beach Club a pochi passi dalla Grotta Azzurra, e proprio lì accanto un’osteria di mare con pizza d'autore di Franco Pepe, artigiano della pizza della premiatissima pizzeria Pepe in Grani di Caiazzo (l’ho recensita al n. 217 di questa newsletter). La sala del ristorante si presenta come un esclusivo salotto in cui la disposizione dei tavoli e il raffinato arredamento creano intimità e riservatezza. Frequentato da una clientela prevalentemente internazionale, il locale offre una cucina d’autore, quella dell’executive chef Andrea Migliaccio, in cui piatti della tradizione italiana e, in particolare, di quella partenopea e di quella isolana, vengono proposti in modo contemporaneo e con grande attenzione per i dettagli: ingredienti esclusivi e di eccellente qualità sono cucinati con grande precisione, i gusti sono riconoscibili, gli abbinamenti sono originali e armonici e i piatti sono gustosi e curati nell’estetica. Spettacolare il carrello dei pani, da sempre un tratto distintivo dell'insegna, che mette di buonumore e ben dispone. Maître, sommelier e giovani camerieri si avvicendano con premura e discrezione assicurando un impeccabile servizio al tavolo. Tra i vari piatti gustosa la Pezzogna maturata, con rafano, peperone crusco e foglia di fico; raffinati i Ravioli di scampi, con fave, rabarbaro e caviale; sontuoso l’Agnello e carote. Degna di nota la carta dei vini, custoditi in una cantina ricavata all’interno di una vecchia taverna. Tra vini campani, italiani e internazionali, disponibili anche in vecchie annate, c’è da divertirsi. Tre i menù (a tema vegetariano; classico del territorio; di pesce) rispettivamente a 250, 280 e 320 euro. Disponibile anche la scelta alla carta. Un posto incantevole, perfetto per una cena romantica. L'Olivo
Il vino della settimana: San Salvatore 1988 Jioì Extreme
L’Azienda Agricola San Salvatore 1988 si trova nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, nella Campania meridionale, in provincia di Salerno. E’ stata fondata nel 1988 da Giuseppe (Peppino) Pagano, imprenditore cilentano che opera a Paestum nel settore dell’hospitality col Savoy Beach Hotel (al cui interno c’è il ristorante bistellato I Tre Olivi) e con l’Hotel Esplanade. L’azienda agricola, oltre a produrre mozzarelle di bufala tra le migliori che io abbia mai mangiato, dal 2004 produce, con la consulenza di Riccardo Cotarella, anche eccellenti vini nei 42 ettari dedicati a vigneto. Serena Sparagna ha scritto per la sezione vino di Passione Gourmet un articolo su uno dei vini prodotti dall’azienda, il Jioì Exreme, un Metodo Classico, rosé, a base di aglianico. L’articolo contiene anche un video in cui il vino viene assaggiato alla cieca e commentato da Eros Teboni, nominato nel 2018 miglior sommelier al mondo, da Leila Salimbeni, direttrice della rivista Spirito di vino e dal sottoscritto. San Salvatore 1988 Jioì Extreme
Buona lettura e buona domenica!
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