Benvenuti al numero 43 di Orazio Food Experience. E’ un inizio di anno strano, quasi in sordina. Siamo ancora in piena crisi Covid, anche se grazie ai vaccini si intravede una luce alla fine del tunnel. E’ comunque tempo di buoni propositi e tra questi, ogni anno, non manca mai, almeno per me, quello di mangiare più sano, soprattutto dopo gli eccessi di fine anno. Sicuramente alla base di un buon regime alimentare c’è la necessità di assumere insieme ad altri alimenti, ad ogni pasto (quindi sia a pranzo sia a cena), delle verdure. Io ormai da qualche anno ho trovato una soluzione per rendere questa cosa efficiente, comoda e conveniente. Avevo parlato nel numero 35 di questa newsletter della cucina a bassa temperatura sottovuoto. Si tratta di una cucina che dà risultati eccellenti anche con le verdure. La cottura sottovuoto è superiore a tutti gli altri metodi di cottura perché salvaguarda molti componenti sia sotto il profilo nutrizionale (le vitamine, le proteine, gli zuccheri e i grassi) sia sotto quello organolettico (profumo e colore). Visto che utilizzando questa tecnica la gran parte delle verdure vanno cucinate alla temperatura di 84 gradi, è possibile cucinarne in sacchetti separati anche diversi tipi contemporaneamente, con l’enorme vantaggio di non doverle consumare subito dopo cotte, ma di poterle conservare in frigorifero per almeno un paio di settimane (forse qualcosa in più) e in freezer per mesi. Io normalmente con cadenza settimanale, quando ho un po’ di tempo, preparo molte mono-porzioni per volta di diverse verdure in modo da averle pronte in frigorifero quando ne ho bisogno. Per esempio ieri sera ho preparato una serie di mono-porzioni, come quelle che vedete nella foto, tra broccoli, patate, zucchine e carote, pronte per essere condite e mangiate nei prossimi 15 giorni.
Dedicherò una playlist del mio canale YouTube alla cucina a bassa temperatura e includerò qualche video che tratti specificamente delle verdure.
E veniamo alle ricette. La videoricetta di oggi riguarda un piatto vegano, a base di zucca, ingrediente di stagione per l’autunno e l’inverno: la vellutata di zucca. Inoltre propongo una minestra di pasta mista, un piatto vegetariano a base di lenticchie che ho trovato su Passione Pasta, il sito di Passione Gourmet dedicato alla pasta.
Questo numero contiene:
La videoricetta: Vellutata di zucca
La ricetta della settimana: Minestra di pasta mista
Il ristorante della settimana: Il luogo di Aimo e Nadia, Milano
Il vino della settimana: Stefano Amerighi: l’interpretazione italiana del(la) Syrah
Un articolo sul vino: Ao Yun "Volare sopra le nuvole"
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La videoricetta: Vellutata di zucca
Da vero fan delle vellutate non potevo non mostrare la ricetta della vellutata di zucca, ortaggio ipocalorico e ricco di fibre che troviamo sia in autunno che in inverno. La vellutata fatta con la zucca è squisita, salutare e nutriente, oltre che facile da preparare. La propongo con una grattata di zenzero, amaretti sbriciolati e una manciata di prezzemolo. Buona visione!
La ricetta della settimana: Minestra di pasta mista
Le minestre sono tipici piatti della tradizione contadina a base di pasta, legumi e ortaggi. Vi propongo questa minestra vegetariana, a base di lenticchie, che ho trovato su Passione Pasta. Minestra di pasta mista
Il ristorante della settimana: Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano
Siamo in uno dei ristoranti storici di Milano, in zona Bande Nere (un tempo avremmo detto nella periferia ovest di Milano), il Luogo di Aimo e Nadia. Aimo e Nadia Moroni, classe 1934 lui, 1940 lei, aprono il loro ristorante in via Montecuccoli nel 1962. Nasce come una semplice trattoria, in cui agli inizi si propone una cucina toscana, di cui Aimo e Nadia conoscono storia, tradizioni e prodotti. Col tempo il ristorante si evolve, anche grazie all’incredibile capacità di Aimo di selezionare materie prime di eccellenza provenienti da ogni regione italiana e a una raffinata tecnica di cucina improntata al grande rispetto dei sapori originari, che gli consente, rivisitando piatti della tradizione, di proporre nuovi piatti e abbinamenti: freschezza, stagionalità e italianità delle materie prime le parole d’ordine. Da fedele cliente, spaghetti al cipollotto fresco e peperoncino, zuppetta etrusca e risotto ai fiori di zucca con tartufo nero sono alcuni dei piatti che negli ultimi trent’anni ho cercato di non farmi mancare. E all’inizio del nuovo millennio avviene con successo il passaggio di testimone. Fabio Pisani e Alessandro Negrini in cucina, Nicola Dell’Agnolo in sala e Alberto Piras, sommelier, con la figlia di Aimo e Nadia, Stefania, formano la squadra che mantiene saldamente le due stelle Michelin e rappresenta oggi l’anima e il cuore del ristorante. “Il luogo di Aimo e Nadia è decisamente il luogo della cucina italiana, delle eccellenze delle diverse regioni, della calorosa accoglienza.” scrive Fiorello Bianchi nella sua recensione pubblicata su Passione Gourmet. Il luogo di Aimo e Nadia
Il vino della settimana: Stefano Amerighi: l’interpretazione italiana del(la) Syrah
Non solo nella Valle del Rodano, ma anche in Italia si possono produrre grandi Syrah. E’ il caso di Stefano Amerighi, vignaiolo in Cortona, Toscana. Alberto Cauzzi ce ne parla in un articolo pubblicato su Passione Gourmet. Stefano Amerighi: l'interpretazione italiana del(la) Syrah
L’articolo sul vino: Ao Yun "Volare sopra le nuvole"
Forse non tutti lo sanno, ma in Cina, dove le condizioni climatiche non sono ideali per la coltivazione della vite, il gruppo francese LVMH ha trovato dopo anni di ricerche un microclima ideale per la vite in un’area compresa tra i 2.200 e i 2.600 metri di altitudine alle pendici dell’Himalaya. E lì produce da qualche anno Ao Yun, la cui traduzione è “volare sopra le nuvole”, un vino a base prevalentemente di Cabernet Sauvignon e c Cabernet Franc. Ho avuto modo nel 2019 di assaggiare le prime tre annate di Ao Yun (2013, 2014 e 2015) e ho scritto un articolo su Passione Gourmet in occasione della presentazione in Italia della quarta annata prodotta, la 2016. Ao Yun "Volare sopra le nuvole"
Buona Domenica!
Orazio